Rivendicano di essere stati gli artefici della vittoria di Donald Trump alle ultime elezioni, hanno tra i 18 e i 25 e si definiscono supporter Maga. La nuova generazione di ‘conservative Tiktokers, podcasters, youtbers e influencers’ il 20 gennaio si è ritrovata ad una mega party al Sax Restaurant and Lounge, in downtown Washington, per celebrare la vittoria del loro idolo e adesso si prepara a osannare The Donald di nuovo se riuscirà a salvare la loro app.
L’ascesa degli influecer MAGA
Il presidente ha prorogato di altri 75 giorni la deadline per la vendita di TikTok imposta da una legge sulla sicurezza nazionale firmata dall’ex presidente Joe Biden. La scadenza originaria era il 19 gennaio, ma dopo la vittoria alle elezioni di novembre Trump ha firmato un ordine esecutivo chiedendo al procuratore generale di non applicare la legge e concedendo così alla società cinese Bytedance altri 75 giorni, fino al 5 aprile, per cedere la sua attività. L’accordo, tuttavia, non è stato ancora finalizzato e così il presidente Usa è stato costretto a estendere la scadenza per la seconda volta.
I 170 milioni di user americani di tutti gli orientamenti politici restano col fiato sospeso, nonostante siano stati rassicurati da Trump quando ha fatto in modo di ripristinare la app dopo un blackout durate poche ore ma che ha gettato nel panico milioni di americani che con TikTok campano. L’ironia di tutto questo è che durante il suo primo mandato, Trump ha cercato di bandire la piattaforma per motivi di sicurezza nazionale, ma i tribunali lo hanno bloccato. Durante la campagna elettorale ha cambiato la sua posizione e, anzi, ha attribuito alla app il merito di averlo aiutato a conquistare gli elettori più giovani.
Shout out to Donald Trump che ha capito il potere della Gen Z.
“Ho vinto il voto dei giovani con 36 punti di vantaggio e i repubblicani in genere non sono molto popolari tra i ragazzi”, ha detto solo qualche giorno fa a bordo dell’Air Force One. “Penso che molto sia stato merito di TikTok”. “Shout out to Donald Trump che ha capito il potere della Gen Z”, sostiene Bryce Hall, uno che ha conquistato 23 milioni di follower grazie ai suoi video che “prendono in giro le cose stupide”.
@thelilykate At least they’re good for something…!🤷🏽♀️
La verità è che il presidente repubblicano ha ottenuto solo il 43% dei consensi tra i 18 e i 29 anni, ma si tratta sempre di 7 punti in più rispetto al 2020. E gli influencers Maga continuano a crescere di giorno in giorno, non solo su Tiktok. Giovani celebrities convinte che le loro speranze, paure e ansie siano state ascoltate molto di più da Trump che da Kamala Harris o dai democratici. Convinti che il presidente repubblicano può offrire loro opportunità che non si sarebbero mai sognate.
Does Donald Trump really care?
La popolare influencer Alex Clark, per esempio è una di loro. Ha incontrato il tycoon nel backstage di un comizio a Phoenix ad agosto e dopo avergli detto che l’alimentazione e Big Pharma erano questioni cruciali per le elettrici indecise si è ritrovata qualche mese dopo a parlare davanti alla commissione salute del senato americano accanto a Robert Kennedy jr, il controverso capo della sanità Usa. Lei, “la guerriera del wellness” da oltre mezzo milione di follower che non ha nessuno titolo di studio in medicina o scienza della nutrizione e solo sei anni fa lavorava per un programma radiofonico sulla cultura pop in Indiana, regalava biglietti gratuiti per Taylor Swift e denunciava “gli uomini che tradiscono le donne”.
Ma quanto durerà la luna di miele tra Trump e la Gen Z?
Mentre i democratici ricevevano il sostegno di Beyoncé, Taylor Swift e di Charli XCX, Trump “went all out”, facendo irruzione nel circuito dei social media. “Ho davvero la sensazione che gli importi davvero di quello che la Gen Z pensa”, dice Xaviaer DuRousseau, un influencer conservatore 28enne di Los Angeles. “Credo che Joe Biden e molti politici prima di lui ci guardassero come se fossimo tutti ridicoli, nella migliore delle ipotesi, ma Trump presta attenzione a quello che abbiamo da dire”. Per DuRousseau, che descrive il suo passato come “molto woke e anti repubblicano” l’epifania politica è derivata, in parte, da una profonda disillusione nei confronti dei democratici e dei compartimenti stagni in cui, secondo lui, hanno rinchiuso i giovani. “Come uomo di colore, mi è sempre stato detto che ero represso e che non ero capace di tutto ciò che sono veramente”, dice.
Ma quanto durerà la luna di miele tra Trump e la Gen Z, con gli ordini esecutivi che il presidente firma ogni giorno privando dei loro diritti donne, persone trans, immigrati lavoratori del sociale? Certo, riuscire ad evitare il bando di TikTok dagli Stati Uniti sarà salutato come un successo dai milioni di user della app ma poi?
@captainmorrigan I DO NOT REGRET MY VOTE! I am working 7 days a week and have been for a year and a half. If there were 8 days in a week I would be working that. I do see the progress I just need it now, I needed it 24 months ago when I depleted my savings and started running up credit card debt just to survive. I am just drowning and need some relief. My car just died and has a lot of necessary repairs that need to be done. If you are someone that can help I need help paying for my car repairs. Gofundme is in my bio. God bless #regretvotetrump #trump2024🇺🇸 #trumpsupporters #harris2024🇺🇸💙 #voteregret #conservativesoftiktok #conservative #trump ♬ original sound – Morrigan
Un universo parallelo
Un recente studio del Pew Research Center ha rivelato che gli influencers conservatori sono una forza dominante sulle piattaforme social, in particolare nel loro supporto a Trump. E non sono solo più numerosi, ma anche più attivi, con una media di 183 post a settimana, mentre le loro controparti liberal pubblicano una media di 72 volte a settimana. Per continuare a nutrire la sua base di influcencers – per la maggior parte uomini bianchi, bisogna precisare – la Casa Bianca ha fatto una mossa senza precedenti e ha aperto le porte dell’ambitissima sala stampa a migliaia di podcasters, TikTokers e YouTubers. In soli due giorni dopo l’annuncio, a febbraio, sono arrivate oltre 11.500 richieste per ottenere un pass stampa e non solo da parte di influencers Maga. La portavoce della Casa Bianca, la 28enne Karoline Leavitt anche lei per diritto di nascita esponente della Gen Z non ha ancora chiarito quante di queste richieste saranno accettate – la sala stampa al momento può ospitare soltanto 49 giornalisti seduti, più altri in piedi seduti sui davanzali delle finestre o tra i fotografi – ma è chiaro che un cambiamento radicale è imminente. Harry Sisson, studente 22enne della New York University con 1,7 milioni di follower di TikTok, è uno di quelli che ha fatto domanda per un posto nella Brady Room. “I media indipendenti dovrebbero sedersi a tavola”, ha detto in un video su TikTok sulla richiesta di credenziali stampa.
Con una strategia ben precisa da attuare: diffondere messaggi direttamente agli americani attraverso i meme, i TikTok e i podcast
Natalie Winters, co-conduttrice di “Steve Bannon’s War Room”, è una delle new entry della sala stampa. Ex stratega di Trump nel suo primo mandato, Bannon è un personaggio controverso, esponente ha trascorso quattro mesi in carcere per oltraggio al Congresso. “Ora c’è una nuova ondata di reporter, me compresa, che invade la sala stampa. È un troll epico, ma c’è anche molta sostanza”, ha detto Natalie.
The only DEI we support: Deport Every Illegal ✈️ pic.twitter.com/T3LxQ4zuBR
— The White House (@WhiteHouse) May 2, 2025
Troll o nuova era del giornalismo, Trump e la sua amministrazione stanno cercando di occupare tutti gli spazi delle piattaforme social sostituendo i media cosiddetti tradizionali con TikTokers, Youtubers, Podcasters e influencers in genere. Con una strategia ben precisa da attuare: diffondere messaggi direttamente agli americani attraverso i meme, i TikTok e i podcast dove milioni di americani si informano. Dopo anni di lavoro per indebolire le fonti tradizionali e neutralizzare i media critici, Trump e i suoi stanno ora creando un universo parallelo di informazioni basati sui feed dei social media ed influencer di destra per convincere gli Stati Uniti che lui è il re.