15.03.2021

10 film sull’adolescenza da guardare su Mubi

Provare nostalgia dell'adolescenza in tutte le forme possibili con opere contemporanee e grandi classici.

Per chi ancora non lo conoscesse, MUBI è un servizio in abbonamento di film in streaming specializzato in cinema d’autore e indipendente, su cui sono disponibili anche molti classici, cortometraggi e documentari. Oltre a produrre numerose opere disponibili in esclusiva sulla piattaforma, nella sezione “Notebook” vengono pubblicati quotidianamente notizie, feature e articoli d’opinione ovviamente a tema cinema, che assieme alla sezione “Feed” – un mini-social network su cui gli iscritti possono seguirsi a vicenda per discutere delle ultime visioni, scrivere recensioni o produrre liste tematiche – completano quello che è a tutti gli effetti un piccolo angolo di paradiso su internet per gli amanti del cinema più ricercato.

Sebbene, almeno in Italia, si stia facendo notare da un pubblico più ampio solo da un paio d’anni, MUBI esiste dal 2010. Per l’esattezza dal 2007 nella versione precedente, che si chiamava The Auteurs. È stato fondato da Efe Çakarel, che ha avuto l’intuizione mentre si trovava in un bar di Tokyo, impossibilitato a trovare online In the mood for love di Wonk Kar-wai, stando alla leggenda.

Oggi MUBI è disponibile in 190 paesi, conta più di 11 milioni di utenti ed è visibile, oltreché sul proprio sito, anche tramite l’app integrata o scaricabile da moltissimi dispositivi. Ogni giorno viene inserito in cartellone un nuovo film che rimane visibile per circa un mese, mentre nella sezione “videoteca” sono disponibili moltissimi film a lungo termine, divisi per rassegne, retrospettive o genere. Per chi volesse farsi un giro, c’è la possibilità di fare una prova gratuita di una settimana.Se non si fosse ancora capito, siamo totalmente innamorati di MUBI e passiamo tutto il tempo in cui non stiamo guardando un film su MUBI a chiederci come abbiamo fatto a vivere per gran parte della nostra vita senza MUBI. Per questo abbiamo deciso di raccogliere dei consigli mensili dividendoli per tematiche. Visto che l’unica cosa che ci piace più del cinema d’essai è provare nostalgia in tutte le forme possibili e come pratica di esercizio spirituale, abbiamo deciso di iniziare dal tema Adolescenza, segnalando dieci film tra grandi classici e opere contemporanee attualmente disponibili su MUBI e che trattano il tema del coming of age, del passaggio dall’infanzia alla prima età adulta in rapporto con la scuola, la pubertà, la sessualità, con la società e in senso più ampio con un generico Altro al di fuori di sé stessi.

  • [1]
    Jess + Moss, Clay Jeter (USA, 2011)

    Chiunque almeno una volta nella vita ha trascorso un’estate della propria adolescenza in un contesto rurale, parzialmente abbandonato e al di fuori del tempo presente. Così sembra essere la vita intera di Jess e Moss, una ragazza e un ragazzo protagonisti di una storia che ne snocciola i traumi, la solitudine e i silenzi.

  • [2]
    Adolescents, Sébastien Lifshitz (Francia, 2019)

    Adolescents è un documentario che viaggia veloce sui binari della narrazione classica, su cui si intrecciano le storie di due amiche d’infanzia, seguite per tutto il quinquennio che va dalla scelta della scuola superiore fino alla maggiore età. Un lungo viaggio condensato in poco più di due ore, nel quale risaltano evidenti le diverse scelte di vita causate da piccole sfumature tra differenti classi sociali, che condizionano anche i rapporti apparentemente indissolubili, soprattutto per un’adolescente.

  • [3]
    Arcadia, Olivia Silver (USA, 2012)

    Road trip ambientato sulla strada tra il Connecticut e la California, nel quale un padre, assieme alle due figlie e un figlio, viaggia verso la promessa di un nuovo lavoro e di una nuova vita. Il quadro di intimità famigliare viene presto approfondito, spiegando i motivi della grande assenza della madre e tutto ciò che comporta. Un percorso simbolico, al termine del quale la protagonista saluta definitivamente l’infanzia.

  • [4]
    Whale rider, Niki Caro(Nuova Zelanda, 2002)

    Questo film è del 2002, tratta con grandissima forza e con una sensibilità al pari di un occhio odierno, tematiche iper-attuali come la disparità di genere e il patriarcato nei ruoli della società, con i quali ci confrontiamo ogni giorno. Una riflessione che parte dal caso particolare della tradizione Maori, ma è facilmente declinabile anche in chiave occidentale. Tra le righe la commovente storia di un rapporto tra nipote e suo nonno, con tutto l’amore e la soggezione reverenziale che questo comporta.

  • [5]
    Girl asleep, Rosemary Myers (Australia, 2015)

    Questo film è l’adattamento cinematografico di un’omonima opera teatrale scritta pochi anni prima e di cui mantiene una certa atmosfera di intimità e dinamicità. Ambientato negli anni ’70, racconta la storia di una ragazza durante il giorno del suo compleanno il quale prende una pessima piega e diventa una metafora onirica della sua crescita.

  • [6]
    Ham on rye, Tyler Taormina (USA, 2019)

    Nell’immaginario collettivo statunitense e di riflesso per noi europei, poche cose rappresentano simbolicamente il passaggio dall’adolescenza all’età adulta come il ballo di fine anno. Ham on rye racconta tutto ciò che precede il grande evento dalla prospettiva di un gruppo di teenager californiani, con contorni malinconici e una molecola di perturbante messa in circolo per tutta la visione.

  • [7]
    About twelve, Martin Shanly (Argentina, 2014)

    Ambientato in una scuola britannica di Buenos Aires, racconta con grande tatto e delicatezza la storia di una bambina di dodici anni che ha problemi a relazionarsi con i suoi coetanei, mostrando le gravi carenze del mondo adulto nel riuscire a comprendere i profondi di disagi di un’età così complessa.

  • [8]
    I 400 colpi, François Truffaut (Francia, 1959)

    Il capolavoro di Truffaut non ha bisogno di presentazioni. D’altra parte non poteva di certo mancare in questa lista, trattandosi forse, prima ancora che di un pilastro assoluto della Nouvelle Vague, del film per eccellenza tra quelli che rappresentano le inquietudini adolescenziali.

  • [9]
    Fanny & Alexander, Ingmar Bergman (Svezia, 1982)

    Un altro classico intramontabile, tanto quanto impossibile da sintetizzare in poche righe (anche perché dura tre ore!). A sancire i segni indelebili che lascia l’infanzia nel nostro processo creativo e all’urgenza espressiva a cui è collegata, le scenografie sono una fedele riproposizione della casa delle vacanze del Bergman bambino, nel quale sono conservate le fantasie più pure e recondite. Ci limitiamo a dire che è uno dei film da vedere una volta nella vita.

  • [10]
    The myth of the american sleepover, David R. Mitchell (USA, 2010)

    Concludiamo con un film tra i più leggeri di questa lista. Siamo ancora negli Stati Uniti, siamo ancora alle prese con un rito di passaggio fondamentale per la cultura popolare americana: la notte dello sleepover che precede l’inizio del college, attraversata seguendo i diversi punti di vista di un gruppo di ragazze e ragazzi alle prese con delusioni, desideri e idealizzazioni.

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