17.01.2025

Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol amerebbe il fake Brad Pitt?

Una donna francese tenta il suicidio dopo aver donato 853mila euro a un falso Brad Pitt, mentre il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol dichiara la legge marziale convinto da teorie cospirative. Due storie diverse ma unite dagli effetti della nostra incapacità di distinguere la verità.

In Francia Anne, una designer d’interni di 52 anni, ha donato 853mila euro a un finto Brad Pitt con cui “supponeva” di avere una relazione. Voleva pagargli le cure per un cancro al rene. Le foto dell’attore sono state generate con l’AI.

In Corea del Sud il presidente Yoon Suk-yeol, che un mese fa ha indetto la legge marziale e tentato un golpe, ha creduto “veramente” a notizie distorte e alle teorie del complotto su una frode elettorale ai suoi danni.

Anne aveva da poco installato Instagram sul cellulare, si stava divorziando e aveva creduto prima all’amore di Brad Pitt (e alle sue richieste di riservatezza) e poi alla sua malattia per cui non aveva soldi a causa del processo con Angelina Jolie.

I vaccini causano l’autismo, il piano kalergi, terra è piatta, l’elezione è stata rubata… viviamo in un’epoca di “fatti alternativi”. Sempre più persone si informano esclusivamente da fonti che riecheggiano il loro punto di vista. Netflix France ha pubblicato un post scrivendo: “Quattro film con Brad Pitt (per davvero)”, mentre, la squadra di calcio  Tolosa FC ha dichiarato in un altro post: “Ciao Anne, Brad ci ha detto che verrà allo stadio mercoledì… e tu?”.

Alla stessa maniera di Yoon Suk-yeol, durante gli ultimi anni Salvini, Trump, Meloni, Farage, hanno rilanciato sui social notizie infondate o visibilmente fake. Ci credevano sul serio o hanno lasciato che i loro elettori fossero confortati da quella visione del mondo?

La rete francese TF1 ha ritirato la puntata dalle piattaforme perché aveva scatenato un’ondata di prese in giro online nei confronti della donna. La figlia della donna ha detto che la madre era troppo eccitata e le aveva fatto male vedere quanto fosse ingenua e non ascoltasse ragioni. 

Anche in Corea c’è una versione del MAGA trumpiano che ha marciato in massa per evitare l’arresto del presidente in seguito al fallimento del golpe. Molti sono stati fomentati da youtuber di estrema destra – con milioni di follower nel Paese –  delle cui teorie complottiste  Yoon Suk-yeol è un grande fan.

Anne ha dichiarato di “non essere una pazza o un’idiota.”  Da quando ha scoperto la truffa ha tentato di togliersi la vita 3 volte e soffre di una grave depressione.

Quale territorio della verità stiamo attraversando?

La nostra credulità dipende dal livello d’istruzione, dai bias di conferma, dall’incapacità di decodificare i codici dei social media o semplicemente dall’età avanzata?

Sicuramente le notizie false a cui crediamo rivelano le nostre speranze e le nostre paure.

È probabile che a gran parte della popolazione over 50 manchi proprio la capacità di comprendere un messaggio  in maniera critica. Abituata alla vecchia tv istituzionale non è in grado di decodificare la possibile piega politica di un messaggio ma non pensa che possa essere tutto completamente falso.

È meglio un politico che non crede ma diffonde lo stesso per il proprio tornaconto politico o un politico che crede veramente?

C’è veramente differenza tra queste due cose per quanto riguarda gli effetti?

Il sociologo statunitense William Thomas nel 1928 individuò una dinamica sociale fondamentale: “Se gli uomini definiscono certe situazioni come reali, esse sono reali nelle loro conseguenze.”

La credulità alle fake news denotano soprattutto un problema di fiducia istituzionale. Qualcosa che bisogna risolvere in maniera profonda, non si può semplicemente dire: 

“Ha stato i social media!1! Chiudiamo tutto. Che tempi!”

Ma chi è che deve ristabilire fiducia nelle istituzioni se gli stessi rappresentanti raccontano che c’è sempre un’istituzione più potente e invisibile di loro di cui dobbiamo diffidare – come il deep state? E se ce lo raccontano e ci credono pure?

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