Dal 14 al 16 novembre, Roma si trasforma in una sala cinematografica a cielo aperto grazie al MUBI FEST 2025, organizzato da MUBI, che da anni promuove, attraverso il suo servizio di streaming e la casa di produzione, il cinema d’autore in tutto il mondo. Per tre giorni la capitale si accende di anteprime internazionali e titoli del passato, come Metropolis, o di più recenti come Aragoste a Manhattan, che hanno lasciato il segno, accompagnati da talk, reading, performance live e dj set.
Il festival si tiene in tre diverse location: il Cinema Quattro Fontane, il Forum Theatre e l’Edicola Erno. Abbiamo scelto sette appuntamenti da non perdere: quelli che, secondo noi, raccontano meglio lo spirito del MUBI FEST 2025.
Anteprima di Die My Love di Lynne Ramsay
Dopo anni di silenzio, la regista scozzese – regista del cupissimo We Need to Talk About Kevin – torna con un film che promette di essere tra i più intensi dell’anno. Il dramma, basato sull’omonimo romanzo di Ariana Harwicz, segue Grace (Jennifer Lawrence), una giovane madre che, dopo il parto, entra in una profonda depressione post-partum e scivola in una psicosi devastante. Il tutto è amplificato dal rapporto teso con il marito Jackson (Robert Pattinson), che non riesce a starle davvero vicino, anch’egli tormentato dai propri demoni. Presentato in concorso al Festival di Cannes 2025, dove è stato candidato alla Palma d’Oro, Die My Love inaugura il festival romano con un’esplorazione dei temi della maternità, del desiderio e del dolore, espressi con un’autentica forza visiva.

Il filo nascosto di Paul Thomas Anderson
Con il pluripremiato Daniel Day-Lewis nel ruolo dell’eccentrico couturier Reynolds Woodcock, famoso e popolare tra l’alta borghesia, ci immergiamo in una storia in cui ruotano potere, controllo e ossessione. Ambientata nella Londra degli anni Cinquanta, la vita meticolosa e solitaria di Reynolds viene stravolta dall’arrivo di Alma (Vicky Krieps), una giovane cameriera che ne diventa musa e amante. Una storia d’amore tra un uomo e il proprio lavoro, una famiglia composta da sole donne, ma anche una che esplora l’equilibrio fragile tra tutto ciò che è fragile, umano e che vuole essere arte. Un’occasione per rivivere o scoprire la perfezione formale (costumi, scenografie e fotografia sono di straordinaria raffinatezza) e la tensione emotiva tipica dei film di Anderson.

I cortometraggi “Women’s Tales” di MIU MIU
Da oltre 15 anni il marchio Miu Miu commissiona cortometraggi a registe emergenti e affermate, dando vita a un archivio di quasi 30 episodi realizzati dalle autrici più visionarie della scena internazionale, da Joanna Hogg a Mati Diop. Ogni corto è un universo a sé, ma tutti sono uniti dall’invito a esplorare i temi della femminilità, del corpo, dell’identità e della loro rappresentazione nel contemporaneo, con un tono al tempo stesso serio e giocoso. La presenza degli abiti e degli accessori Miu Miu diventa così un modo per far dialogare la moda con le storie e i desideri delle protagoniste.

My Father’s Shadow – Presentazione con il regista
Film d’esordio del regista britannico, di origini nigeriane, Akinola Davies Jr., scritto insieme al fratello Wale Davies. Ambientato nel 1993, narra la storia intima di due fratelli nigeriani (uno dei quali interpretato da Ṣọpẹ́ Dìrísù) che attraversano Lagos e Londra in un viaggio alla ricerca del padre lontano, sullo sfondo delle turbolenze politiche legate alle elezioni nigeriane di quell’anno. Dopo il successo a Cannes 2025, dove ha conquistato una menzione speciale della Caméra d’Or e segnato un traguardo storico come la prima pellicola nigeriana selezionata al festival, al MUBI FEST 2025 sarà proprio il regista a salire sul palco romano, anticipando l’uscita del film nelle sale italiane.

Magic Farm di Amalia Ulman
Una troupe televisiva americana, durante un viaggio in Sud America per seguire un musicista, finisce per errore nel paese sbagliato: un minuscolo villaggio rurale argentino. Da questo equivoco prende vita una storia surreale in cui la vita di campagna e la cultura di internet si mescolano in modo volutamente grottesco. Per Ulman, nota per la sua estetica ibrida tra realtà e finzione, questa pellicola rappresenta un’evoluzione significativa del suo linguaggio visivo. Con un cast internazionale (tra cui Chloë Sevigny e Alex Wolff) e la produzione di MUBI, Magic Farm diverte lo spettatore e, al contempo, lo fa riflettere sul rapporto tra urbanità e ambiente, confermando Ulman come figura chiave nella ridefinizione del cinema d’autore nell’era digitale.

Io la conoscevo bene di Antonio Pietrangeli
Proiettato in versione restaurata, il capolavoro del regista romano Antonio Pietrangeli (con Ruggero Maccari ed Ettore Scola coautori della sceneggiatura) torna sul grande schermo mostrando tutta la sua attualità. Adriana (interpretata da Stefania Sandrelli) è una giovane provinciale, bella e ingenua, che lascia la Toscana per trasferirsi a Roma con il sogno di sfondare nel mondo dello spettacolo. Nel corso della pellicola, Adriana si arrangia con lavori precari – cameriera, parrucchiera, comparsa – e incontra vari personaggi della “Grande Città”, che finiscono per deluderla e approfittarsi della sua fiducia. Adriana è il volto di un’Italia che corre verso il progresso senza sapere davvero in che direzione andare. Un film ironico, crudele e profondamente umano, che nel 1966 vinse due Nastri d’Argento e oggi, a distanza di sessant’anni, è riconosciuto come uno degli affreschi più feroci del boom economico e delle sue promesse (infrante) di riscatto.

Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca) – Reading diretto da Francesco Sossai
Il regista teatrale Francesco Sossai (autore del film Le città di pianura) propone un approccio inedito al cult anni Settanta di Ettore Scola: non una proiezione, ma un reading dal vivo del testo originale, affidato alla lettura degli attori Marta Del Grandi, Luca Ravenna e Filippo Scotti. Per chi non la conosce, l’opera è una commedia romantica e grottesca che prende in giro l’amore borghese, interpretata da Marcello Mastroianni, Monica Vitti e Giancarlo Giannini: il muratore Oreste (Mastroianni) si innamora della fioraia Adelaide (Vitti), ma entrambi finiscono per tradire l’amore reciproco, innescando una spirale di gelosia sempre più eclatante che culmina in tragedia.
Una chiusura perfetta per il MUBI FEST 2025: leggera, ironica e malinconica, come la vita che il cinema continua a restituirci.

Per saperne di più sulle proiezioni, sugli eventi e sulle modalità di acquisto dei biglietti, vi consigliamo di consultare la pagina della programmazione sul sito ufficiale del MUBI FEST 2025.