18.07.2024

Libri da leggere durante l’estate 2024 consigliati da un lettore onnivoro

Una carrellata di libri tra cui scegliere per quest’estate: dal romanzo storico al giallo e dal fumetto al saggio sociologico. Chi sono gli ecofascisti? E quanto fa ridere Fungirl? E Shoshana Zuboff ci ha detto tutto sul capitalismo della sorveglianza?

L’estate è il periodo in cui chiunque prima di una vacanza mette un libro in valigia. Leggere rimane un passatempo ancora diffuso anche in un paese come il nostro dove lettori e lettrici abitudinarie sono una minoranza. Il lettore forte ne approfitterà per recuperare uno dei libri rimasti sul comodino, chi legge poco o niente ne sceglierà uno con cui confrontarsi o fotografarsi.

Sicuramente non c’è una lettura consigliabile, quello che leggerei io non è affatto scontato che sia proponibile a chiunque e viceversa. Leggere rimane un esercizio sano da praticare in differenti modi. Quella che seguirà è una lista di libri letti in questi ultimi mesi che mi sono particolarmente piaciuti:

GIALLI, STREGA, E GIAPPONESI

Cominciando dalla categoria romanzi mi viene in mente Donatella Di Pietrantonio con L’età fragile (Einaudi) che le è valso la vittoria del premio Strega di quest’anno. Secondo me non è il migliore dei suoi ma è un bel romanzo. Di Pietrantonio è una bravissima autrice, venuta alla ribalta qualche anno fa con L’arminuta con cui vinse il premio Campiello. È una dentista pediatrica che ha pubblicato il suo primo romanzo solo nel 2011. Ambientato come tutti gli altri in Abruzzo, in quest’ultimo sullo sfondo c’è un episodio di cronaca nera accaduto nell’appennino abruzzese. L’età fragile è una storia familiare, sul rapporto tra genitori e figli, una storia di traumi e dolori nascosti, un romanzo ben scritto perché Di Pietrantonio prima di tutto ha una bella scrittura, molto coinvolgente, semplice, e per questo funziona. Non a caso è un’autrice che vende molto anche in un mercato asfittico come quello italiano

Scoperto tempo fa proprio durante una vacanza estiva, ho letto tutti i suoi romanzi usciti per Adelphi, da Tokyo Express a La ragazza del Seiku, delle vere e proprie perle del genere giallo/poliziesco, che oltre a valergli fama e diversi premi, ne hanno fatto uno degli autori giapponesi più conosciuti.

In quest’ultimo mese abbiamo visto il ritorno in libreria dopo 6 anni della famosa giallista francese Fred Vargas, autrice amatissima anche in Italia, con un altro dei suoi intrighi dal titolo Sulla pietra (Einaudi). Una nuova – la decima – avventura per il suo personaggio più riuscito: il commissario Adamsberg, lo spalatore di nuvole. Non siamo più nel XIII arr. bensì in Bretagna, in un paesino che si chiama Louvec, tra leggende del passato, fantasmi, folklore di provincia e discendenti celebri di Josselin de Chateubriand. Il successo di questa autrice è particolare e credo che molto facciano i suoi improbabili ma altrettanto affascinanti personaggi, a cominciare dal commissario Adamsberg, per molti il degno erede di Maigret. In un’editoria dove ormai è tutto “noir”, Vargas tiene alta la bandiera del giallo, quello classico, un poliziesco dove tutto ruota intorno alle indagini sui crimini che si presentano.

Rimanendo nel genere, su Robinson di inizio luglio un articolo raccontava che per Adelphi è in uscita L’attesa di Matsumoto Seicho, che ovviamente non ho ancora letto. E allora perché lo scrivo? Il motivo è molto semplice: è uno scrittore bravissimo, morto oltre trent’anni fa. Scoperto tempo fa proprio durante una vacanza estiva, ho letto tutti i suoi romanzi usciti per Adelphi, da Tokyo Express a La ragazza del Seiku, delle vere e proprie perle del genere giallo/poliziesco, che oltre a valergli fama e diversi premi, ne hanno fatto uno degli autori giapponesi più conosciuti. Secondo me insieme a Jim Thompson, forse perché sono autori contemporanei, rimangono tra i più bravi in assoluto nei loro generi di riferimento. Dal giallo di Seicho al noir di Thompson, entrambi gli autori hanno segnato il genere. Di Thompson non parlerò però se dovesse capitarvi un suo libro tra le mani, leggetelo!

Sempre dal  Giappone qualche settimana fa è uscito Ambos mundos (Neri Pozza) una raccolta di racconti di un’autrice contemporanea che scoprii con Le quattro casalinghe di Tokyo e di cui m’innamorai. Dal thriller al noir, protagoniste quasi sempre donne, in Ambos Mundos abbiamo sette racconti utili anche a comporre un ritratto del Giappone contemporaneo visto attraverso i suoi occhi; nonostante Katsuo Nirino forse abbia già dato il meglio di sé, rimane una voce valida per capire che paese è il suo oggi.

SAGGI, ROMANZI E FUMETTI STORICI

Cambiando completamente genere approdo al romanzo storico, perché particolarmente ricco di buone letture come, ad esempio, Il carnefice – Storia di Erich Priebke il boia delle Fosse Ardeatine (Mondadori – Strade blu) di Antonio Iovane, sono oltre 400 pagine dedicate alla storia dell’ex ufficiale nazista: il suo ruolo nella strage alle Fosse e nell’occupazione nazista a Roma, il suo arresto e i processi. Un lavoro di ricerca sicuramente enorme, una scrittura e una costruzione del racconto che funziona, un insieme che va anche a spiegare e decostruire tutta la narrazione negazionista: dal ruolo dei nazifascisti nella strage alla “banda di musicisti”, dalle coperture avute dai nazisti dopo la guerra ai conti non fatti con la memoria storica. 

Dal romanzo storico sul nazifascismo al saggio sull’ecofascismo il collegamento è inevitabile. Francesca Santolini con Ecofascisti (Einaudi) ci offre l’accurata analisi di un fenomeno affatto nuovo ovvero l’ambientalismo della destra radicale. L’ecologismo era parte integrante della propaganda nazifascista perché si rifaceva al concetto di “sangue e suolo” (“blut and boden”), in un compendio di esoterismo, purezza della razza legata a doppio filo con la propria terra, in una sorta di delirio mistico.
Di fascismo si occupa anche Claudio Carabba con Fascismo a fumetti ripubblicato da poco per Bompiani visto che è datato 1973. Carabba, che è stato un importante critico cinematografico, ripercorre come la propaganda fascista sia passata anche attraverso il linguaggio e la produzione a fumetti, dal Corriere dei Piccoli a L’Intrepido tanto che non a caso il regime fascista nel 1938 arrivò a vietare tutti i fumetti americani “eccetto Topolino”. Questo cambio di paradigma, dai comics americani ai fumetti di propaganda non produrrà altro che un disaffezionamento dei giovani lettori e lettrici al fumetto stesso.

Rimanendo sulla saggistica,  perché a me piace leggere saggi anche sotto l’ombrellone, quest’anno è stato piacevolmente prolifico.

Proverò a fare una breve lista tra quelli letti: Contro lo smartphone (Add editore) di Juan Carlos De Martin, dove l’autore mette in mostra la contraddizione dell’aver delegato a questo strumento tutta la nostra vita. L’autore riesce nel suo intento grazie a una critica intelligente e ben fatta, spaziando dal semplice utilizzo fino all’oggetto fisico stesso, dai componenti alla sicurezza dei dati. Un approccio non luddista ma che va verso uno “strumento più democratico” tanto da presentare alla fine del libro una sorta di manifesto su un uso più consapevole dello strumento stesso.

Zuboff attribuisce un peso eccessivo e ingiustificato al potere di persuasione delle tecniche di influenza basate sulla sorveglianza dei cittadini. La maggior parte di queste tecniche non funziona granché bene, e quelle che funzionano non durano a lungo.

Altrettanto interessante è l’ultima pubblicazione in italiano di Cory Doctorow e il suo libro Come distruggere il capitalismo della sorveglianza (Mimesis) dove l’autore che da anni si occupa proprio di tecnologia, sicurezza informatica e diritti digitali. Interessante perché a differenza di Shoshana Zuboff e il suo libro Il capitalismo della sorveglianza, Doctorow afferma che: “Zuboff attribuisce un peso eccessivo e ingiustificato al potere di persuasione delle tecniche di influenza basate sulla sorveglianza dei cittadini. La maggior parte di queste tecniche non funziona granché bene, e quelle che funzionano non durano a lungo. Al contrario, Zuboff è piuttosto serena riguardo a quarant’anni di pratiche antitrust permissive che hanno consentito a una manciata di aziende di dominare internet. Le campagne che mirano a influenzare il target, e che cercano di sostituire le convinzioni esistenti e corrette con altre del tutto false, hanno un effetto piccolo e temporaneo, mentre il dominio monopolistico sui sistemi informativi ha effetti massicci e duraturi. (…) Se la nostra preoccupazione è il modo in cui le aziende ci precludono la capacità di decidere autonomamente e di determinare così il nostro futuro, l’impatto della posizione dominante supera di gran lunga quello della manipolazione e deve essere al centro della nostra analisi.”

Nelle ultime settimane mi sono ritrovato a consigliare un libro di una giornalista che conosco poco: Mala: Roma criminale (SEM) di Francesca Fagnani. Personalmente il suo contenitore tivù mi è sconosciuto perché diffido dei talk politici e simili. Ma il suo libro, che parte dall’omicidio di Fabrizio Piscitelli, conosciuto come Diabolik, fa un quadro sulla malavita romana e come è distribuito il potere tra i vari clan. Perché se una immagine va smontata è quella sulla Roma che “non ha capi né padroni” e Fagnani, con una ottima documentazione, riesce a farlo. L’ho divorato in due giorni con mia enorme sorpresa, non posso che consigliarlo.

FUMETTI, MA NON SOLO

Alcuni per formato e peso non sono proprio comodi da portare in vacanza o in viaggio. Oltretutto a me leggere fumetti su e-reader o tablet non piace perché non valorizzano il fumetto. Altrimenti avrei consigliato La strada (Coconino) di Manu Larcenet oppure la seconda parte de La mia cosa preferita sono i mostri (Bao) di Emil Ferris, il capitolo conclusivo di un’opera che quando uscì ormai 8 anni fa folgorò il mondo dei fumetti. Libri che consiglio assolutamente ma hanno un formato importante e un peso che li rendono poco maneggevoli da portare in giro.

Fatte salve queste premesse segnalo quindi un’uscita, anzi due: la prima è Nora Krug con il suo Diari di guerra (Einaudi), due racconti per immagini dall’Ucraina e dalla Russia. Io questo non l’ho ancora letto nonostante ce l’abbia ma prendo spunto per consigliare il suo precedente lavoro: Heimat, uscito qualche anno fa, è la storia di una giovane donna di origini tedesche alla ricerca delle proprie radici familiari nella Germania nazista, una ricerca che affonda sul “senso di colpa” collettivo dei tedeschi, una onesta lettura delle proprie origini attraverso la scoperta del ruolo della sua famiglia nel regime. Un altro fumetto che merita perché molto divertente è Fungirl (Coconino) di Elizabeth Pich, uscito oltre un anno fa, rimane una bella lettura perché saper far ridere è un mestiere difficilissimo e l’autrice ci riesce molto bene. Chiudo con Ducks (Bao) di Kate Beaton, altro fumetto molto bello che racconta l’esperienza lavorativa della stessa Beaton in uno stabilimento petrolifero canadese dove un incidente provocò un disastro naturale che uccise centinaia di anatre

Giunto alla fine, mi rileggo e penso: “Ammazza che pesantezza”, quindi velocemente butto lì alcuni titoli di romanzi che mi sono ritrovato a consigliare o regalare negli ultimi uno o due anni: I pesci non esistono (Add editore) di Lulu Miller, una vera e propria chicca uscita se non sbaglio lo scorso anno, un romanzo che sorprende, un memoir personale e politico da leggere assolutamente. E poi con colpevole ritardo mesi fa mi è capitato tra le mani I miei stupidi intenti (Sellerio) di Bernardo Zannoni, la sua faina zoppa è semplicemente sublime, il suo racconto è di quelli che appena finito vorresti che ci fossero almeno altre 50 pagine. Infine segnalo Linguaggio inclusivo esclusione di classe di Brigitte Vassallo uscito per Tamu edizioni perché entra a piedi pari su un tema molto attuale, linguaggio e inclusività, dandone una prospettiva molto intrigante. Il tutto per una casa editrice napoletana che ha nel suo catalogo diversi libri interessanti. Infine Niente dura davvero a lungo (Fandango) di Matthieu Seel, in lettura proprio ora, un racconto dove il tema dell’identità è il focus principale tra le mille peripezie di un ragazzo di origini caraibiche adottato da una bianca e borghese famiglia francese. E ultimissimo non posso non consigliare un romanzo che lessi in una vacanza di tanti anni fa e che mi è rimasto nel cuore: La trilogia della città di K di Ágota Kristóf straordinario a dir poco, tre romanzi in uno che ruotano intorno alla vita di due gemelli in una periferia dell’Europa dell’est. Mi capita di regalarlo ancora ai non molti amici o amiche che non l’hanno mai letto. 

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