La competizione per gli Oscar 2025 sarà particolarmente accesa.
Dopo aver rovistato nei più sgrammaticati siti di scommesse possiamo darvi delle dritte inattaccabili. Questo anche grazie a un macchinario che abbiamo sempre tenuto nascosto al mondo intero. Per ovvi motivi geopolitici, come capirete leggendo.
D’altronde confessiamo subito che il nostro benchmark di riferimento professionale è stato questo qui:
È con tale piglio che vorremmo condurvi per mano nelle sale fumose dei centri scommesse o nelle app che attendono solo che il vostro pollice prema bet. È anche una forma di rivendicazione politica: vorremmo che le istituzioni possano spingere ancora più in là l’estrazione di dopamina dai nostri cervelli senza fermarsi solo al consumo di balletti di TikTok, alle notifiche inutili e ad altre gratificazioni tossiche. Abbiamo raggiunto un livello eccessivo di cultura filosofica, consumo di libri, consapevolezza critica, che… anche basta! lasciateci percorrere i sentieri del godimento scarmigliato.
Quindi, eccoci: la competizione principale su cui scommettere è quella per il miglior film degli Oscar 2025.
La vivisezioneremo con gli strumenti più affilati: psicoanalisi dei giurati, analisi del mood geopolitico, testa o croce, intuito del cavallaro e rilevazione della qualità artistica dell’opera in grado di lasciare un messaggio ai posteri che scolpisca questa novantasettesima edizione con lettere marmoree e glitterate.
E, soprattutto, con il nostro macchinario.
Iniziamo con un avvertimento: il vostro spirito anticlericale che vorrebbe puntare sul film Conclave non sarebbe premiato qualora si verificasse la morte di Papa Francesco e generasse una specie di voto commemorativo. Quindi no, non acchiappereste due piccioni con una fava perché le votazioni si sono chiuse il 18 febbraio.
In ogni modo, il film Conclave ci porta proprio in quel limbo che un altro stucchevole proverbio, morto un Papa se ne fa un altro, non ha mai indagato. Cioè: come si fa ‘sto Papa? Cosa succede nelle sale segrete del Vaticano, quali sono gli intrighi e le speranze del Potere?
Il film ha una regia pulita ed essenziale, una narrazione drammaturgicamente solida grazie anche al materiale di partenza – un romanzo thriller di Robert Harris.
Però, diciamoci la verità: tutti coloro che sono abituati a percorrere le sale dei centri scommesse con la matita incastonata nel risvolto cartilagineo dell’orecchio prensile non avevano preso sul serio Conclave prima della recente vittoria ai premi Bafta.
Solo dopo questo evento le sue quotazioni sono rapidamente salite.
Tuttavia, un ostacolo alla vittoria potrebbe essere proprio il suo forte legame con la politica vaticana. Quest’anno, l’Academy sembra puntare su storie che esplorano l’identità profonda statunitense, come The Brutalist, Anora, Nickel Boys e The Substance.
La quota nel momento in cui scriviamo è 3.30: ogni euro puntato ne ricavate, per l’appunto, quasi tre e mezzo.
Secondo l’algoritmo Siamomine ha il 24,6% di possibilità di vincere.
Questa è anche l’occasione per rivelarvi il raffinato macchinario tramite cui produciamo esattissime percentuali.

Ecco i suoi segreti e un po’ di storia: nonostante la vendita di parte del codice informatico a Liang Wenfeng, il CEO dell’app cinese Deepseek, – concedendogli il merito di aver rivoluzionato la GenAI contemporanea – abbiamo tenuto il meglio per noi: le statistiche predittive e il misterioso chip Nostradamus.
Inoltre, dentro il macchinario lavorano incessantemente le molecole del colonnello Bernacca, gli occhi ciechi e accecanti di una statua del veggente Tiresia rubata due anni fa in periferia di Salonicco e un file audio con le riflessioni esistenziali di un eroinomane romano degli anni’70. Infine, in una fessura abbiamo inserito quasi tutti i voti dei giurati dell’Academy che siamo riusciti a estorcere con il banalissimo utilizzo della violenza.
Ma andiamo avanti.
Secondo l’algoritmo del macchinario il film Emilia Pérez ha il 6,8% di possibilità di vincere il miglior film.
È un musical su un leader del cartello messicano che decide di sottoporsi a un intervento di riassegnazione di genere per sfuggire al suo passato criminale.
È il film non in lingua inglese con più candidature di sempre agli Oscar.
So not only is EMILIA PÉREZ a bad film, its lead actress is Islamophobic and racist.
I see, I see, I see.
— Dan Marcus (@Danimalish) January 30, 2025
Aveva intrigato molto i più sagaci scommettitori (quelli con l’orecchio prensile, ça va sans dire), ma dopo aver ottenuto risultati divisivi ma non decisivi – ambientato in Messico ma ha fatto arrabbiare un sacco di messicani, con una protagonista transgender che ha offeso molti sguardi trans – l’attrice protagonista ha fatto calare definitivamente le quote vittoria dopo che alcuni detrattori hanno ritrovato suoi vecchi tweet razzisti o discriminatori.
La quota nel momento in cui scriviamo è 61.00: puntate dieci euro e in caso di vittoria ritirate seicentodieci.

Poi: The Brutalist è un film di oltre tre ore e mezza di durata: la storia dell’architetto ungherese Laszlo Tóth, interpretato da Adrien Brody, e il suo impatto nel mondo dell’architettura con il Brutalismo: uno stile del secondo Dopoguerra famoso per costruzioni di grande semplicità e di grandi blocchi di cemento.
Per vile curiosità semiotica abbiamo scoperto che il termine non è semanticamente collegato a bruto e bestiale ma deriva dal francese béton brut, ovvero cemento grezzo. Nonostante questa informazione inutile ci abbia galvanizzato non poco, per noi è stato un disastro.
Quando abbiamo inserito questo dato il nostro macchinario è impazzito: ha prodotto una colonna di fumo nero e ha creato un cortocircuito in grado di bruciare il NAS (network-attached storage) del nostro ufficio per un danno di 127.000 euro di lavori non salvati.
Tuttavia dalla fessura è uscito un foglio bruciacchiato con la percentuale di vincita: 21,9%.
Altra nota decisiva del film: l’architetto è un reduce dei campi di concentramento nazisti.
Interessanti le domande del critico cinematografico Richard Brody: il protagonista sta creando poesia architettonica dopo Auschwitz, ma questa poesia redime la crudeltà dei campi di concentramento o la riproduce? I suoi progetti sono intesi come redentivi o oppressivi?
Ma il cinismo chiama e non ha tempo per riflessioni profonde sull’essere umano: la quota del film vincente è 6.0, quindi, boh, potrebbe essere una bella puntata.
Noi sicuramente punteremo 20 testoni per rifarci del danno al NAS.

Poi c’è il superfavorito: Anora.
La storia di Ani, una giovane lap dancer di Brighton Beach, Brooklyn, tragicamente ingenua, che si innamora del figlio viziato di un oligarca russo e lo sposa spontaneamente.
Tutti gli altri film candidati sono ambientati nel passato, o in regni isolati o fantasy, dall’America degli anni ’60 (A Complete Unknown, Nickel Boys) al Messico (Emilia Pérez), da Oz di Wicked ad Arrakis di Dune: Part Two.
Solo questo film è ambientato qui e ora.
Tra le altre cose, Anora esplora posti che il cinema mainstream raramente indaga: gli strip club, i caffè equivoci e misteriosi aperti tutta la notte, la spiaggia di Brighton fuori stagione, le comunità russe e armene che vivono lì. E ci mostra anche l’opposto: ville recintate, ricchezza oltraggiosa, lusso che fa invocare Robespierre nella notte.
La quota per la vittoria è 1.40, quindi puntate mille euro e ottenete solamente millequattrocento euro, cioè quattrocento euro di margine a fronte di un rischio di perderne mille.
La percentuale di vittoria del nostro algoritmo è 14,4%, piuttosto bassina, e noi ci fidiamo del nostro macchinario (probabilmente dotato di un bias anti-secchione visto che snobba così sfacciatamente il primo della classe).
Un altro film candidato è il biopic su Bob Dylan A Complete Unknown. Interpretato da uno straordinario Timothée Chalamet (giocatevelo come miglior attore protagonista), Bob Dylan arriva a Manhattan e riesce a viverci sfangando elemosina suonando in locali folk piuttosto lerci. Sono gli anni ‘60 e il giovane talento sta cercando di superare il folk per passare all’elettrico. E gli affitti sono mooolto bassi, a quanto sembra.

Se puntate cinque euro sul film ne ricaverete centocinquantacinque.
Il nostro algoritmo produce una percentuale di 9,894mah990303seee,lalléro!1534%
Questo, come avrete capito, è anche il momento in cui il macchinario si è guastato definitivamente e quindi non siamo più in grado fornirvi percentuali accurate.
Però non ci esimiamo certo dal fornirvi le altre percentuali:
Wicked (roba di streghe di Oz: Elphaba, la futura Malvagia Strega dell’Ovest, e Glinda, la Strega Buona)
Dune – Parte Due (basato sulla seconda e terza parte del primo volume della saga di Frank Herbert, si parla di vendetta).
The Nickel Boys (dal romanzo di Colson Whitehead la storia di giovani afroamericani in un istituto di correzione in cui si svolgono abusi e violenze).
The Substance (ne abbiamo parlato qui).
Io sono ancora qui (una donna brasiliana che affronta la scomparsa del marito durante la dittatura militare degli anni ’70).
Tranne Wicked che è quotato a 61.00, gli altri sono tutti oltre i 100.00.
Salutiamo tutte e tutti voi sperando di azzeccare la scommessa in grado ripagarci il danno al NAS provocato dal macchinario. Ma anche se tutto sarà perduto, speriamo comunque di avervi fatto venire un po’ di voglia di giocare d’azzardo e dilapidare i vostri beni e le vostre riserve neuronali. O anche di fare passeggiate di pura etnologia nei migliori betting center con la postura di novelli Lévi-Strauss cercando di spiegare agli scommettitori che il vostro cognome non c’entra niente con i jeans e allo stesso tempo rinunciare al vostro sguardo coloniale da cultura alta.
Insomma, puntate tutto su soldatino e The Brutalist.