Il 5 gennaio 1964 un celebre programma tv statunitense, Ed Sullivan Show, trasmette un video girato in un convento: una suora belga, Sœur Sourire, presentata come «The Singing Nun», canta la sua Dominique accompagnandosi con la chitarra. È una hit globale, dall’Europa all’Australia, prima in classifica negli Stati Uniti da settimane, più in alto dei Beach Boys e di Elvis.
Orietta Berti e i Grammy Awards
Un motivo leggero, in contrasto con la tensione che si avverte nel Paese dopo l’omicidio Kennedy. Di lì a poco Sœur Sourire verrà candidata a quattro Grammy Awards, vincendone uno. La sua storia ispirerà un film con Debbie Reynolds, Dominique, candidato all’Oscar per la colonna sonora. Ovunque prolifereranno cover, in Italia uscirà l’album «Orietta Berti canta suor Sorriso.» Chi la vede in tv con la voce cristallina, lo sguardo timido sotto il velo, non può immaginare che presto quella donna non sarà più una suora. Né che canterà una canzone per magnificare la pillola anticoncezionale, o che si suiciderà insieme alla sua compagna di vita.
La scelta di prendere i voti fu forse un gesto per scandalizzare i genitori, non credenti.
Prima di diventare suora si chiamava Jeanne-Paule Marie Deckers. Era nata nel 1933 a Laeken, nella municipalità di Bruxelles. I genitori lavoravano nel panificio di famiglia e deridevano i suoi slanci artistici, pur avendole permesso di studiare disegno. Jeanne-Paule Marie si era liberata in fretta dell’ambiente familiare oppressivo. Con passione era entrata nel mondo del guidismo, la versione femminile dello scoutismo, all’interno del quale veniva soprannominata «Orsetto» per la sua asprezza. Lì aveva iniziato a suonare la chitarra e stretto amicizia con Annie Pechér. Nel 1960, a ventisei anni e con un percorso avviato da insegnante di disegno, la scelta di prendere i voti fu forse un gesto per scandalizzare i genitori, non credenti. Di certo la sua fede era sincera. Jeanne-Paule Marie era diventata suor Luc-Gabriel, missionaria domenicana di Notre-Dame de Fichermont, un convento costruito sul campo di battaglia di Waterloo.

Smettere di sorridere, lasciare il velo
Cantava, aveva sempre la chitarra con sé e le altre suore la spingevano a incidere brani per farne opere d’evangelizzazione. In effetti alla fine del 1961 era andata a registrarli, e i brani erano in qualche modo finiti alla Philips Records. Là qualcuno aveva fiutato un’operazione commerciale e si era deciso di produrre la musica della novizia. Il contratto era stato negoziato tra la casa discografica e il convento: la Philips avrebbe trattenuto oltre il 90% dei diritti, la suora sarebbe stata lanciata con un nome d’arte scelto dall’etichetta. Quel nome, lei lo trovava ridicolo. Nell’estate ‘62, a ridosso dell’apertura del Concilio Vaticano II, Sœur Sourire registrò Dominique. Celebrava Domingo de Guzmán, il fondatore dell’ordine dei domenicani, raccontando l’uomo che va in giro, pauvre et chantant, a parlare di Dio. La hit segnerà l’immaginario a lungo, tanto da comparire in serie tv di culto del nostro presente (dai Simpson ad American Horror Story,da Skins a Mad Men). In un film di quasi trent’anni dopo, Sirene, Winona Ryder canterà Dominique davanti alle immagini tv dell’Ed Sullivan Show.
«In convento non mi era permesso di essere depressa».
Nel 1966, mentre il convento di Fichermont alzava un muro intorno alla novizia, vietando interviste e negando l’accesso alle telecamere, suor Luc-Gabriel maturava una crisi personale. E a quasi trentatré anni, invece di prendere i voti perpetui, lasciò il velo. Solo allora Jeanne-Paule Marie Deckers poté abbandonarsi a qualunque stato d’animo: «In convento non mi era permesso di essere depressa» dirà poi, «l’immagine della suora sorridente era una buona pubblicità…» Intanto il fisco belga esigeva tasse sui compensi per la vendita dei dischi che lei non aveva versato. La cifra era enorme: 4 milioni di franchi, quasi 130.000 dollari dell’epoca. Deckers spiegava che il voto di povertà le aveva imposto di non tener nulla per sé, quindi aveva devoluto tutto alla comunità religiosa cui apparteneva. Ma non aveva neanche una ricevuta per dimostrarlo.
La versione elettronica di Dominique
Nell’attesa degli sviluppi tentò di avviare, insieme a una nuova vita, una nuova carriera musicale. Non poteva usare il nome di Sœur Sourire, perché di proprietà della Philips Records. Così si fece chiamare Luc Dominique, e prese una direzione radicalmente diversa.
Nel 1967, pubblicò il brano La pilule d’or, in cui ringraziava Dio per l’invenzione della pillola anticoncezionale.
In una canzone del suo album Dominicaine diceva di rivendicare «il diritto di evolvere» e annunciava: «Elle est morte, Sœur Sourire.» Addirittura, nel 1967, pubblicò il brano La pilule d’or, in cui ringraziava Dio per l’invenzione della pillola contraccettiva («Scienza e conoscenza illuminano la fede»).La nuova carriera musicale non andò lontano e la nuova vita assunse tinte cupe. Dagli anni Settanta Deckers affrontò depressione, dipendenza da stupefacenti e alcol, grossi problemi economici. «La vita è una lotta, e io lotto» diceva in un’intervista al «Washington Post» del ‘76. La vicenda col fisco si concluse con un processo e una condanna. Lei si guadagnava da vivere come insegnante di chitarra e disegno, e abitava in un appartamento che le suore di Fichermont l’avevano aiutata a comprare, non lontano da Waterloo. Con lei abitava la sua compagna, quella Annie Pécher che aveva conosciuto tra le guide e per un periodo era stata suora a sua volta. Insieme aprirono un centro per bambini autistici, ma dovettero chiuderlo pochi mesi dopo per mancanza di fondi.

Non la salvò la musica. Del tentato rilancio con una versione elettronica di Dominique, nel 1982, si accorsero in pochi. Nel videoclip, Deckers cantava e suonava la chitarra in una chiesa in abbandono, scoperchiata e mangiata dall’erba. Il 29 marzo 1985, a cinquantun anni, si tolse la vita con Annie Pécher, ingerendo alcol e barbiturici. In un biglietto spiegarono d’aver raggiunto la fine «spiritualmente e finanziariamente» e che solo Dio avrebbe potuto salvarle. Chiesero, e ottennero, di essere sepolte insieme. Sulla lapide comune è scritto in francese: «Ho visto volare la sua anima / attraverso le nuvole.» Una citazione da una canzone di Luc Dominique, quella che nel ritornello dice: «Elle est morte, Sœur Sourire.»